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Furono molti gli italiani che, per sfuggire alle persecuzioni fasciste, ripararono all'estero, soprattutto in Francia e Russia. Un fenomeno di massa che coinvolse uomini e donne di diverso credo politico che speravano di trovare nei paesi d'arrivo quella libertà che gli era negata in patria. Questo libro ricostruisce la loro storia attraverso le corrispondenze con i familiari in Italia. Emergono i ritratti di individui alle prese con le sofferenze e le difficoltà d'integrazione, la necessità di trovare un lavoro: Mario Levi e Natalia Ginzburg, ma anche militanti politici che, ad esempio, conobbero il volto violento del socialismo reale e ripensarono criticamente il mito sovietico.